La Storia del baseball italiano ha origini nell’Ottocento, anche se i primi campionati organizzati a livello di Federazione hanno visto la luce soltanto nella seconda metà del secolo scorso, crescendo in maniera esponenziale fino ai giorni nostri.
La FIBS oggi infatti conta circa 50 mila tesserati e quasi 500 società sportive di baseball e softball, che si contendono il titolo di 5 categorie e che primeggiano in Europa insieme alle squadre olandesi. Ma facciamo un passo indietro e vediamo da dove è partito il gioco del baseball in Italia.
In principio fu il baseball americano
Le prime partite di baseball documentate sono datate 1887 e hanno avuto luogo a Livorno, a opera di un gruppo di marinai americani. Sempre a fine Ottocento, però, grazie al tour di baseball mondiale organizzato dal Goodwill Spalding, questo gioco all’epoca sconosciuto riapprodò in Italia con tre tappe, rispettivamente a Napoli, Roma e Firenze, ottenendo un discreto successo di pubblico.
Il baseball nel Novecento: partite, federazioni e campionati
Nei primi venti anni del secolo scorso ci furono sporadiche iniziative a opera di pionieri come Guido Graziani e Mario Ottino, ma l’arrivo dell’autarchia fascista stroncò la flebile spinta del vento d’Oltreoceano. Dobbiamo infatti aspettare la fine della guerra, il 1948, per veder nascere la prima vera e propria Lega Italiana Baseball (LIB), la prima partita giocata a Milano il 27 giugno, e il primo campionato a 5 squadre.
La nazionale italiana di baseball
Nel ’52 ci fu la prima partita della nazionale italiana di baseball, a Roma, contro la Spagna che ne uscì vincitrice. Le speranze azzurre però furono ben presto ripagate, con la vittoria del primo Campionato Europeo di baseball che si svolse in Germania nel ’54, e il terzo posto (proprio su suolo italiano) del ’56. L’anno successivo il CONI riconobbe la Federazione e il nome venne cambiato in FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball). Nel ’75 arrivò la vittoria di un altro Europeo, giocato in Toscana, e nel ’78 partecipò al primo torneo Mondiale, sempre in Italia.
Città di Parma on Flickr, CC BY-SA 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0, via Wikimedia Commons
Il baseball moderno in Italia
Se gli anni Ottanta sono stati un periodo buio per il baseball italiano, già nell’89 e nel ’90 la Nazionale portò a casa altri due Europei, e nel ’98 raggiunse il quarto posto nel Mondiale, successo mai ripetuto negli anni a venire. Il 2004 fu un anno importante perché nacque la prima Accademia del Baseball italiana, in collaborazione con la Major League statunitense.
I campionati interni italiani
Dall’anno 2010 in Italia c’è stata una vera e propria rivoluzione e riorganizzazione del baseball, con l’introduzione del concetto di franchigia e professionismo, come per la Major League. Le franchigie hanno una struttura a piramide, con la “prima squadra”, la seconda e l’under 21 – piramide all’interno della quale i giocatori possono spostarsi liberamente di categoria. Infine abbiamo i tre campionati di seria A, B e C.
Gli anni più recenti del baseball in Italia
Con la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Tokio di quest’anno, il baseball italiano ha vissuto un cambio sia a livello di vertici della Federazione, che di guida tecnica della Nazionale, ma nonostante i risultati mediocri ottenuti, il numero delle società e dei tesserati, oltre che degli appassionati, continua a crescere di anno in anno, portando così il baseball italiano a un successo di partecipazione mai vissuto prima di oggi.